Asilo presso Trinidad de Cuba

Asilo presso Trinidad de Cuba
Sognano un risveglio senza l'embargo: dopo cinquant'anni il sogno diventa realtà.

lunedì 6 aprile 2015

Tour in bici dell'Isola

C'è chi lo fa già

ecco qui un esempio proposto da Girolibero.it




25.04.15 sabato
Milano – Havana
Partenza da Milano Malpensa con volo per Cuba e arrivo La Havana in serata. Trasferimento privato e sistemazione in albergo. Cena libera. 

26.04.15 domenica
Havana – Pinar del Río – Viñales Valley (10 km)
Dopo colazione, trasferimento a Pinar del Río, la famosa regione del tabacco nell’ovest dell’isola. Pinar del Río è una zona tranquilla e confortevole, soprattutto dopo aver avuto un assaggio della capitale, La Havana, dove tutto è sempre in movimento. A Pinar del Rìo ci aspetta il Palazzo Gausch, delizioso edificio composto dai più diversi stili di architettura, oggi sede di un museo di storia naturale. Dopo aver visitato una fabbrica di tabacco, ci concediamo un tour della città. Il pranzo ci attenderà a Cueva de los Cimarones, e nel pomeriggio proveremo le nostre bici per una breve ed intensa pedalata attraverso la Valle di Viñales, circondati dal leggendario tabacco che cresce tra le rocce ripide e scoscese. La valle è di una bellezza eccezionale, costellata da Mogotes (montagne calcaree) dalle forme inusuali e dalle molte caverne. In serata arriviamo in hotel, cena e pernottamento.

27.04.15 lunedì
Viñales – Cayo Jutías – Viñales (30/50 km)
Dopo colazione arriviamo in bus fino a Pons e poi pedaliamo fino a Cayo Jutías, circondati dallo scenario mozzafiato della Sierra de Órganos. La spiaggia pittoresca di Cayo Jutías si trova in una piccola isola collegata alla terraferma da una strada rialzata selciata. Possiamo scegliere se approfittarne per una nuotata nello splendido mare, oppure se noleggiare una barca. Dopo aver pranzato sulla spiaggia per tornare in hotel potremo pedalare ancora un po' o fare tutto il tragitto di ritorno comodamente seduti in bus. Cena e pernottamento a Viñales.

28.04.15 martedì 
Viñales - San Diego de los Baños (30 km)
Dopo colazione ripartiamo in bici alla volta di Cueva de los Portales. Ci fermiamo per un picnic insieme lungo il percorso, e terminiamo la giornata con una cena in compagnia e il pernottamento a San Diego de los Baños.

29.04.15 mercoledì
San Diego de los Baños – Soroa (45 km)
Dopo colazione risaliamo in sella verso Nord Est lungo la Carretera Central, attraversando caratteristici paesini. Immancabile una sosta ai magnifici giardini di orchidee e alla cascata, prima della cena e del pernottamento a Soroa.

30.04.15 giovedì
Soroa – Las Terrazas (45 km)
Stamattina si parte per Las Terrazas dove ci fermiamo per il pranzo. È un’area rurale di sviluppo sostenibile che comprende 5000 ettari di foresta nel cuore della Riserva biosfera di Sierra del Rosario, e una comunità di lavoratori di circa 900 persone. Ci attende una combinazione unica di flora e fauna endemica, servizi turistici ed esperienze che ci lasceranno ricordi da custodire per lungo tempo. Cena e pernottamento a Las Terrazas.

1.05.15 venerdì
Las Terrazas – Havana
Lasciamo Las Terrazas e ritorniamo in bus sino all'Havana. Dedichiamo la giornata alla visita guidata di “La Habana Vieja”: ci immergeremo nella parte antica della città, tra i palazzi dalla caratteristica architettura spagnolo-andalusa.

2.05.15 sabato
Havana-Milano
Giornata libera a La Havana: potremo scegliere se approfittarne per visitare gli angoli più nascosti di questa coloratissima città, oppure se rilassarci sotto il sole in una delle tante spiagge. Nel tardo pomeriggio partenza per l’aeroporto di La Havana. Imbarco e partenza per l’Italia con volo notturno.

3.05.15 domenica 
Milano
Arrivo in Italia al mattino e ultimi saluti.

NB: trattandosi di Cuba ed essendo la gestione degli hotel statale, il programma potrà subire variazioni non dipendenti dalla nostra volontà. 
Nonostante la nostra intenzione sia di rispettare il programma indicato, per motivi organizzativi o climatici l’itinerario potrebbe subire qualche lieve modifica, anche in loco.  In caso di chiusura di musei, monumenti e siti non prevedibili al momento della pubblicazione del presente programma, Girolibero si riserva il diritto di sostituire la visita con altri luoghi di interesse, anche in loco. 

lunedì 19 gennaio 2015

Miguel Díaz-Canel Bermúdez sarà il nuovo leader di Cuba?!?

Cominciamo dalla fine. Gordiano Lupi ha dichiarato, in un articolo del 9 maggio 2014 sul portale "Tellusfolio", che le Autorità migratorie dell'Avana gli impediscono di rientrare a Cuba. Causa la precedente attività di traduttore - e partner culturale - dell'arcinota blogueraYoani Sánchez. Speriamo che nel frattempo le cose siano cambiate; in caso contrario - e su consenso dell'interessato - peroreremo la sua causa presso la famosa villetta déco di via 17, civico 203, tra la J e la K. Lupi è una risorsa - come si dice adesso - che non ha tanto il diritto, quanto soprattutto l'obbligo - prima morale che deontologico - di seguire e raccontarci l'evoluzione politica dell'Isla grande.

Basti pensare che mercoledì prossimo avranno inizio negoziati ad alto livello tra l'Amministrazione di Washington e quella dell'Avana, e sul tavolo ci saranno non solo le sempiterne questioni migratorie, ma in primis la riapertura dei canali diplomatici tra i due Paesi. E ora riprendiamo le fila del ragionamento. Chi è Lupi? E' un romanziere, saggista, traduttore e editore piombinese 54enne, appassionato in primo luogo della sua terra e delle sue acciaierie, ma anche di Cuba: della sua letteratura contemporanea e della sua storia più recente.
Senza dimenticare la passione per i vecchi b-movie del cinema italiano. Sì, quelli per cui sbava anche Quentin Tarantino.

E su tutti questi argomenti la sua bibliografia è sconfinata. Il grande pubblico lo conosce per le sue posizioni intransigenti nei confronti del potere castrista, e ancor più per aver tradotto il blogdella dissidente Sánchez, "Generación X", sul quotidiano "La stampa". Poi, come noto, tra i due scende il gelo: Lupi giudica le attività della blogueira mirate più alla raccolta di finanziamenti dall'estero, che all'instaurazione della democrazia nella maggiore delle Antille. Com'è evidente, le nostre interviste cult non deludono mai. Oggi leggetevi Lupi, e continuate a seguirci.

E' conosciuto dal grande pubblico del Belpaese soprattutto per aver tradotto la blogueracubana Yoani Sánchez, oltre che per aver criticato duramente l'autoritarismo del Governo castrista. Ha più sentito Sánchez?
«Questo mi dispiace. Vorrei che mi conoscessero per "Calcio e acciaio - Dimenticare Piombino" - il mio ultimo romanzo, presentato al Premio Strega - e per le decine di libri che ho dedicato al vecchio cinema italiano. Magari anche per gli altri romanzi. Sarebbe più produttivo. Se parliamo di Cuba, le critiche all'autoritarismo restano. Non ho cambiato idea. Vedo i progressi che ha fatto la Cuba di Raúl Castro, non sono cieco. Vuole la verità? Un po' orbo - se non proprio cieco - lo sono stato, con la Sánchez. No, non l'ho più sentita, ma le confesso che non mi manca per niente. Con tutte le critiche che si possono muovere al Governo cubano, quando il rimedio è peggiore del male, mi tengo il male».

Come vede il futuro dell'Isla grande dopo che nel febbraio 2018 - ormai non è un segreto per nessuno - la generazione della Rivoluzione abbandonerà in blocco il potere?
«Sa che Sánchez è riuscita dove le peggiori misure restrittive del Governo cubano avevano fallito? Mi sto disinteressando sempre più della Cuba politica, mentre non ho mai smesso di tradurre scrittori che amo: Heberto Padilla, Virgilio Piñera, Cabrera Infante. Credo che sia una sorta di repulsione dopo aver subito una delusione cocente. Mi dicono che è normale. Che dire di più? Non credo che la generazione della Rivoluzione - non sono rimasti in molti - abbandonerà il potere completamente; e in ogni caso penso che il Partito comunista cubano, l'apparato, sia abbastanza forte da garantire una transizione indolore. Indolore per chi comanda, chiaro».

A giudizio di molti analisti, la futura figura di riferimento dovrebbe essere quella di Miguel Díaz-Canel Bermúdez, è d'accordo? Si tratta solo di un fedele uomo di apparato, come sostengono alcuni, o c'è dell'altro?
«Sì, dovrebbe essere lui il delfino designato. Mi lasci dire che però per Cuba sognerei un futuro meno nordcoreano. Mi piace immaginare libere elezioni, e un popolo che sceglie i suoi governanti. Lo so, sono un illuso. Se non lo fossi, non mi sarei fidato della Sánchez, e non avrei promosso l'opera di una mistificatrice per sette lunghi anni. Un tempo che ho sottratto alla mia vita, e ai miei interessi culturali. Come dice Francesco Guccini? "Se io avessi previsto tutto questo..."».

Gli appassionati di letteratura ispanoamericana la conoscono altresì per l'ottima traduzione di «La ninfa incostante» di Guillermo Cabrera Infante. Deve essere stata una bella fatica tradurre i complessi giochi di parole, caratteristici dello scrittore cubano …
«"La ninfa incostante" è il libro più facile di Cabrera Infante, per quanto possa essere facile uno scrittore profondo come lui. Ho letto tutto Cabrera Infante - in lingua originale - ma ho tradotto soltanto questo testo, pubblicato dalla casa editrice Sur - Minimum fax; non ha riportato un grande successo di pubblico, anche se la critica l'ha ben recensito. Peccato. In Italia la letteratura non va molto di moda. Si fa la fila al supermercato per comprare l'ultimo libro su Harry Potter, non altro».

La sua bibliografia di argomento cubano è sconfinata. Tra le sue opere, quale consiglierebbe ai lettori di "Lettera43"?
«"Un'isola a passo di son - Viaggio nella musica cubana", "Cuba magica - Conversazioni con un santero", la traduzione di "Caino contro Fidel": un'opera in realtà di Alejandro Torreguitart Ruiz, che parla di Cabrera Infante e del suo rapporto con la Rivoluzione, il romanzo "Nero tropicale". E poi vorrei ricordare "Orrori tropicali - Storie di vudù, santería e palo mayombe" e "Una terribile eredità", un romanzo sulla Guerra civile in Angola. "Almeno il pane, Fidel" è esaurito; dovevo aggiornarlo per una ristampa, ma la Sánchez mi ha fatto passare la voglia».

Intervista rilasciata da Gordiano Lupi si racconta a "Lettera43", tra delusioni e previsioni sul futuro di Cuba 18 gennaio 2014

giovedì 18 dicembre 2014

TODOS SOMOS AMERICANOS

Con queste parole, il presidente Americano Obama, ha sancito la fine dell'embargo contro Cuba.

La data storica è il 17 dicembre 2014.

Vedremo cosa succederà veramente a partire dai prossimi mesi.

sabato 25 gennaio 2014

Quanto costa un auto a Cuba nel 2014


Auto a Cuba, la liberalizzazione del mercato voluta da Raul Castro c’è ma non si vede

L'eliminazione dell'obbligo di ottenere un permesso governativo per comprare una macchina non sta avendo gli effetti sperati. Prezzi alle stelle: una Punto usata del 2008 costa oltre 21mila euro

Auto a Cuba
di  | 23 gennaio 2014 - Il fatto Quotidiano

mercoledì 30 marzo 2011

A Cuba ci si ritrova!

Siamo cambiati e le nuove generazioni non assomiglieranno a noi questo è certo.

La distanza fisica svuotata di significato dai tablet e smarthphone e dai pc al punto che rispondere ai tweet o a una mail sembra più urgente dell'ansia di socialità del proprio interlocutore.

Ecco tutto questo a Cuba non c'è ancora.

Cuba porebbe diventare una clinica per disintossicarsi dal wi-fi e dall'always on dilagante!

Castro non sviluppa le connessioni per questo motivo ma potrebbe ricavarne un vantaggio indotto.

Che internet e le sue più affermate piattaforme abbiano cambiato il cervello delle persone, creando nuovi percorsi neurali, sinapsi sconosciute questo è fuor di dubbio.

Ma quello che più evidente che le nuove tecnologie, oltre ad accrescere la mente, consentono di "sospendere i contatti umani" cosa che non è possibile a Cuba.

Nei paesi evoluti gli spazi pubblici sono diventati privati , tanto che due persone si possono trovare per una cena e parlare o dialogare più con il proprio iphone che con il proprio partner.

Cuba può salvarci da tutto questo. E' rivoluzionaria anche nei rapporti umani.

Oltre a combattere l'imperialismo salvando le menti dall'eccesso di consumismo potrebbe salvare l'umanità dal dilagare del mondo digitale, con tutti i pro e contro!

Si sospende il multitasking compulsivo. A Cuba si torna a fare una cosa per volta, con molta lentezza, ci si guarda negli occhi con il proprio partner senza sbirciare se nuovi beep, sms, alert, email sono arrivati nel frattempo: non c'è la linea, non c'è la rete!

E' come se si ritornasse padroni del proprio cervello. E i cubani ne sono un esempio.

Cuba offre anche questo.Mediatate!

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